Sonorizzazioni

musica per immagini e immagini per la musica

Il computer è mio amico

Uso il computer dal 1982. Venivo dai sequencers, dopo vari passaggi ero approdato al “corredo” Yamaha dell’epoca: Sint DX7, Qx21 (Seq. per tastiere) RX11 drum machine e KPR 77 Korg Drum Machine, Roland D50, Juno 106…

Erano i primi approcci col MIDIMusical Instrument Digital Interface – e ad aprire gli orizzonti, che diventarono subito troppo stretti, fu l’arrivo dell’Atari, macchina  creata apposta per uso musicale, che usavo con Cubase della Steinberg.

Il sistema era così affidabile che lo portavo anche fuori per usarlo in situazioni live, per basi di supporto in gruppi di 4, e 8 elementi, costringendo il batterista a suonare con le cuffie a cui mandavo il cloc del metronomo. 

Cubase è il software con cui lavoro ancora oggi, nelle sue versioni evolute, per creare basi musicali che poi inserisco in After Effects o Premier, a seconda dell’esigenza, per i video.

2002 – Sonorizzazione per clip  ad uso interno della 3DMediaToonz di Brescia.

Mi son divertito molto, ho giocato nell’usare i rumor1 come suoni,
poiché comunque ogni rumore è su una frequenza.

2002 – Sonorizzazione per clip aziendale uso interno del Gruppo Allianz.
Commissionato da 3DMediaToonz per un’agenzia di Milano.
Più 80 layers (livelli) su After Effects per l’inserimento dei vari effetti.
Più musica originale per l’animazione, Musica Funky era l’indicazione. (ma và?)

2002 – Sonorizzazione corto metraggio per FilmLab di  AlbatrosFilm di Brescia – produzione di pubblicitari, documentari, corporate, clip….

C’è un errore nell’inserimento della musica nel montaggio, operazione a cui purtroppo non potevo partecipare. Strano ma vero. La cura dei  dettagli è sostanza e merita rispetto.

PSICHEDELIPNOTICO

Questi video invece nascono dall’esigenza di dare delle immagini a dei suoni. Quindi nati come musica, immaginando proprio queste immagini, queste esperienze.

Visionario? probabile. Immaginare è importante, è l’atteggiamento giusto alla base di ogni grande risultato, si deve prima immaginare ciò che poi si costruisce.

Negli anni ’70 il gruppo degli Area fece un esperimento molto interessante perché rivelatore di quanto siano forti i condizionamenti precostituiti.

Gli Area divisero in due gruppi una classe scolastica di bambini. Al primo gruppo fecero ascoltare musica leggera dell’epoca, al secondo gruppo invece fecero ascoltare musica di Stcockhausen.

Al resoconto dell’esperienza i bambini del primo gruppo si limitarono ad esprimersi solo riguardo al gradimento; mi piace – non mi piace.   I bambini del secondo gruppo invece si distinsero nell’esprimere le proprie emozioni raccontando quanto quelle musiche avesse fatto loro immaginare.

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